Impatto dell’acquisizione di VMware da parte di Broadcom e le soluzioni alternative di Microsoft

L’industria tecnologica ha assistito a una delle fusioni più rilevanti degli ultimi tempi nel novembre del 2023, con l’acquisizione di VMware da parte di Broadcom. Questo storico accordo, ora noto come “VMware by Broadcom”, ha immediatamente sollevato interrogativi e suscitato interesse tra i clienti e gli analisti del settore. Infatti, in un panorama tecnologico sempre in evoluzione, le ripercussioni di tale fusione si estendono ben oltre le mura di VMware e Broadcom, influenzando direttamente i clienti esistenti e il mercato globale dei servizi cloud e delle infrastrutture IT. In mezzo a un mare di cambiamenti, comprese le modifiche nelle politiche di licensing e la potenziale incertezza sulla continuità dei prodotti e servizi offerti, emerge un chiaro bisogno per le organizzazioni di valutare attentamente le loro opzioni.

È in questo contesto che Microsoft emerge come un attore chiave, offrendo soluzioni alternative che promettono non solo di mitigare i rischi associati a questa grande acquisizione, ma anche di offrire nuove opportunità di crescita e innovazione. Con un’ampia gamma di servizi cloud, strumenti di virtualizzazione e soluzioni di infrastruttura, Microsoft emerge come un punto di riferimento solido per chi cerca stabilità e affidabilità in un contesto IT che evolve rapidamente.

Questo articolo si propone di esplorare in dettaglio l’impatto dell’acquisizione di VMware da parte di Broadcom, sottolineando le principali preoccupazioni dei clienti e delineando come le soluzioni alternative proposte da Microsoft possano rappresentare una via d’uscita strategica per le organizzazioni di fronte a questo importante cambiamento.

Le principali preoccupazioni dei clienti

Nei paragrafi seguenti vengono riportate le principali preoccupazioni sollevate dai clienti in seguito all’acquisizione di VMware da parte di Broadcom.

Transizione delle licenze perpetue alle sottoscrizioni

Un cambiamento significativo introdotto da Broadcom riguarda la transizione dalle licenze perpetue, un tempo pilastro dell’offerta VMware, verso un modello basato su sottoscrizioni. Questa mossa solleva preoccupazioni sui costi a lungo termine, in quanto le spese ricorrenti degli abbonamenti possono accumularsi e superare quelle una tantum delle licenze perpetue. Inoltre, c’è il timore che i clienti possano perdere controllo sulle versioni del software e siano soggetti a costi aggiuntivi per gli aggiornamenti.

Mancanza di trasparenza nei prezzi

I clienti esprimono preoccupazioni sulla mancanza di trasparenza nella struttura di prezzi post-acquisizione. Broadcom ha annunciato riduzioni del “costo unitario” ma senza fornire dettagli chiari, suscitando timori di costi nascosti e di servizi inclusi non richiesti. Questa incertezza rende difficile per i clienti prevedere le proprie spese future.

Rischio di discontinuità dei prodotti

La storia di Broadcom nell’ottimizzare i portafogli prodotti attraverso l’eliminazione di offerte meno redditizie ha alimentato la preoccupazione per la potenziale discontinuità di prodotti VMware popolari. Un caso emblematico è stato l’annuncio della fine della disponibilità dell’hypervisor gratuito vSphere (ESXi 7.x e 8.x), che ha creato incertezza e ha spinto i clienti a valutare soluzioni alternative.

Ridotta scelta e lock-in del fornitore

L’eliminazione di alcuni prodotti e la maggiore dipendenza dalle offerte di Broadcom possono limitare le opzioni disponibili per i clienti, aumentando il rischio di lock-in con un unico fornitore. Questo scenario solleva preoccupazioni su un possibile aumento dei costi e su una riduzione del potere negoziale.

Preoccupazioni sulla riduzione della R&S

Vi è una forte preoccupazione che l’approccio di Broadcom, storicamente incentrato sulla riduzione dei costi, possa limitare gli investimenti in ricerca e sviluppo (R&S), compromettendo l’innovazione che ha caratterizzato il successo di VMware. La memoria delle acquisizioni passate, in cui Broadcom ha ridotto i budget per la R&S, alimenta i timori sulla futura competitività e vitalità dei prodotti VMware.

L’impatto sull’ecosistema VMware

Previsione di Forrester Research

Forrester Research ha previsto che circa il 20% dei clienti enterprise di VMware potrebbe decidere di abbandonare lo stack VMware, spinti dalle preoccupazioni legate all’acquisizione. Questa significativa percentuale di clienti è alla ricerca di alternative per soddisfare le proprie necessità in ambiti come la virtualizzazione, la gestione degli ambienti cloud, l’accesso remoto per gli utenti finali e le soluzioni infrastrutturali iperconvergenti.

Strategia e focus dei prodotti VMware

VMware ha risposto semplificando il suo portafoglio prodotti, concentrando l’offerta su tre aree principali: VMware Cloud Foundation, VMware vSphere Foundation e servizi aggiuntivi. Questa semplificazione mira a rendere più chiaro per i clienti il percorso tecnologico da seguire, mantenendo invariate le integrazioni con i principali cloud provider come Azure, AWS e Oracle. Inoltre, per le implementazioni più piccole, VMware ha mantenuto il vSphere Standard e il vSphere Essentials Plus Kit, offrendo opzioni accessibili senza sovraccaricare i clienti con una gamma eccessivamente ampia di prodotti.

Prezzi e offerte

Nonostante i cambiamenti, VMware mantiene una costante nella sua strategia di prezzi e offerte, optando per un modello di abbonamento che permette ai clienti di allineare i costi con l’uso effettivo del software. Questo approccio prevede:

  • Modello a subscription: consente di pagare il software in base all’effettivo utilizzo, allineando così i costi alle reali esigenze ed evitando ingenti spese iniziali di capitale (CAPEX). Con termini di 1, 3 e 5 anni, si offre la possibilità di scegliere la durata della sottoscrizione che meglio si adatta alle necessità e alle previsioni di budget dell’organizzazione.
  • Tariffazione basata sui core: le tariffe sono determinate dal numero di core CPU impiegati dalle macchine virtuali, assicurando un’allocazione dei costi proporzionale alle risorse utilizzate. Un aspetto fondamentale del modello di tariffazione riguarda la soglia minima che è pari a 16 core per CPU.

Le soluzioni alternative di Microsoft

Microsoft emerge come un partner chiave per i clienti in cerca di alternative, offrendo soluzioni innovative per la migrazione e la modernizzazione dell’infrastruttura IT. Con un approccio incentrato sull’innovazione e la flessibilità, Microsoft propone principalmente le seguenti soluzioni che possono rispondere a diversi bisogni e scenari.

Azure Stack HCI: portare Azure nel proprio datacenter con una infrastruttura ibrida

Azure Stack HCI rappresenta la soluzione Microsoft per realizzare un’infrastruttura hyper-converged (HCI) efficiente e moderna, adatta all’esecuzione di carichi di lavoro in ambiente on-premises con una stretta integrazione con i servizi di Azure. Questa soluzione è stata concepita per facilitare la modernizzazione dei datacenter ibridi, consentendo agli utenti di godere di un’esperienza Azure coesa e familiare anche on-premises. Azure Stack HCI mira a semplificare la gestione dell’infrastruttura IT, migliorando al contempo l’efficienza e l’agilità operativa. Per  un approfondimento dettagliato sulla soluzione Microsoft Azure Stack HCI vi invito a leggere questo articolo oppure a visualizzare questo video. Inoltre, per gli scenari in cui non è possibile garantire una connessione costante (scenari “disconnected”), è possibile prevedere l’implementazione di soluzioni di virtualizzazione, gestione dello storage e della rete che sfruttano le tecnologie recenti e innovative incluse in Windows Server. Per quest’ultimo, tra l’altro, sarà lanciata a breve la nuova versione 2025.

Figura 1 – Panoramica di Azure Stack HCI

Azure VMware Solution (AVS): VMware nei datacenter di Microsoft per realtà enterprise

Azure VMware Solution sfrutta la tecnologia VMware su Azure per mantenere una simmetria con gli ambienti VMware on-premises, accelerando così la migrazione dei carichi di lavoro VMware nel cloud di Azure con minimi aggiustamenti. AVS facilita la gestione di un ambiente cloud ibrido, offrendo cloud privati in Azure, costruiti su infrastrutture Azure dedicate e bare-metal. Gestita e supportata direttamente dal team Azure e validata da VMware, questa soluzione libera le organizzazioni dalla gestione dell’infrastruttura e del software. AVS include licenze VMware essenziali come vSphere, vSAN, NSX, e vMotion (VMware HCX), semplificando notevolmente la migrazione e l’integrazione con Azure.

Un vantaggio notevole nell’adottare Azure VMware Solution (AVS) risiede nella possibilità di fissare il costo delle licenze VMware per periodi determinati, optando per le modalità di acquisto “reserved instances”. Scegliendo questa opzione, le organizzazioni possono assicurarsi tariffe bloccate per le licenze VMware, optando per durate di 1, 3 o 5 anni. Questa strategia offre una prevedibilità finanziaria significativa e una gestione ottimizzata del budget IT, consentendo una pianificazione a lungo termine più efficace e la possibilità di ottenere un notevole risparmio sui costi complessivi.

Per maggiori dettagli sulla soluzione, potete consultare questo articolo Come eseguire nativamente i workload VMware in Azure – Cloud Community.

Inoltre, la soluzione Azure VMware è stata recentemente resa disponibile anche nella region Azure del Nord Italia. Questa espansione consente ai clienti in Italia di integrare perfettamente i propri carichi di lavoro VMware con i servizi di Azure, sfruttando la scala globale, la sicurezza e le prestazioni di Azure mantenendo al contempo gli strumenti e le competenze VMware a cui sono abituati.

Figura 2 – Panoramica di Azure VMware Solution (AVS)

Un aspetto particolarmente rilevante per le organizzazioni che utilizzano sistemi Windows Server 2012 e 2012 R2 è la continuità del supporto in termini di aggiornamenti di sicurezza. Azure VMware Solution offre un vantaggio significativo in questo ambito: gli Extended Security Updates (ESU) per questi sistemi sono disponibili senza costi aggiuntivi quando vengono eseguiti in Azure VMware Solution. L’offerta degli ESU gratuiti in Azure VMware Solution elimina una preoccupazione comune tra molte organizzazioni riguardo i costi e la complessità associati al mantenimento di sistemi più datati in un ambiente sicuro. Questo approccio consente alle aziende di pianificare con maggiore serenità la migrazione e la modernizzazione dei loro workload, sapendo che i loro sistemi Windows Server 2012 e 2012 R2 continueranno a ricevere, per altri 3 anni, gli aggiornamenti di sicurezza necessari durante la transizione verso tecnologie più recenti.

Azure VMware Solution non solo facilita la migrazione e l’integrazione di ambienti VMware con il cloud Azure, ma fornisce anche un supporto essenziale per la gestione di sistemi operativi legacy, offrendo una strada sicura verso l’innovazione tecnologica e la modernizzazione senza compromettere la sicurezza o la stabilità operativa.

Azure IaaS e PaaS: migrazione e modernizzazione con Azure

Per le organizzazioni che ambiscono a una modernizzazione più radicale, Microsoft propone la migrazione verso Azure IaaS (Infrastructure as a Service) e PaaS (Platform as a Service). Questa strategia permette di migrare, ristrutturare e riscrivere le applicazioni sfruttando modelli architetturali moderni. Azure IaaS garantisce la gestione e l’esecuzione di applicazioni su un’infrastruttura cloud affidabile, con un focus su sicurezza e conformità. Le opzioni PaaS di Azure accelerano ulteriormente lo sviluppo di applicazioni, mettendo a disposizione una ricca varietà di strumenti. Queste piattaforme facilitano la creazione veloce di applicazioni, il supporto allo sviluppo su diverse piattaforme, e l’utilizzo di risorse avanzate in modo economicamente vantaggioso grazie a un modello di pagamento basato sull’uso reale. La modernizzazione con Azure IaaS e PaaS offre una transizione fluida verso un’infrastruttura flessibile, eliminando la necessità di licenze VMware.

Figura 3 – Passaggio ad Azure IaaS e PaaS

Attraverso queste soluzioni, Microsoft si impegna a supportare le organizzazioni nel loro percorso di trasformazione digitale, offrendo flessibilità, sicurezza e innovazione per affrontare le sfide future nel panorama IT globale.

Conclusioni

L’acquisizione di VMware da parte di Broadcom rappresenta un punto di svolta significativo per l’industria tecnologica, segnando l’inizio di una nuova era di incertezza e opportunità. Mentre questa fusione solleva preoccupazioni legittime tra i clienti, riguardo alla continuità dei prodotti, alla trasparenza dei prezzi, e alla salvaguardia degli investimenti IT, apre anche le porte a nuovi orizzonti di crescita e innovazione. In questo contesto di cambiamento, Microsoft si distingue come un punto di riferimento, offrendo soluzioni alternative robuste che non solo affrontano direttamente le preoccupazioni suscitate da questa situazione, ma offrono anche un’opportunità per le organizzazioni di rinnovare e potenziare le loro infrastrutture IT con tecnologie all’avanguardia. Le soluzioni proposte da Microsoft, tra cui Azure Stack HCI, Azure VMware Solution (AVS), e le opzioni di migrazione e modernizzazione con Azure IaaS e PaaS, rappresentano una risposta strategica alle sfide poste dall’acquisizione. Queste offerte permettono alle organizzazioni di ottenere continuità operativa, flessibilità e accesso a un ecosistema innovativo che supporta la crescita e l’innovazione.