Nell’ultimo periodo, l’ambito della virtualizzazione ha visto significativi cambiamenti, spingendo le aziende a valutare nuove soluzioni per i propri ambienti IT. In particolare, l’acquisizione di VMware da parte di Broadcom ha sollevato dubbi tra molti clienti, inducendoli a esplorare alternative per le proprie infrastrutture di virtualizzazione. In questo contesto, Windows Server 2025 ed Azure Stack HCI emergono come due opzioni chiave offerte da Microsoft. Entrambi giocano un ruolo fondamentale nelle architetture cloud e on-premises, ma rispondono a necessità e contesti molto diversi. In questo articolo approfondiremo le differenze tra queste due piattaforme, evidenziando i punti di forza e i casi d’uso, per comprendere come si inseriscono nel panorama dell’adozione di nuove soluzioni di virtualizzazione e di cloud ibrido.
Premessa: l’evoluzione dall’infrastruttura tradizionale all’Hyper-Converged Infrastructure (HCI)
Prima della diffusione dell’infrastruttura hyper-converged (HCI), la virtualizzazione veniva spesso implementata attraverso un’infrastruttura a tre livelli, composta da server, switch e SAN (Storage Area Network). La SAN rappresentava lo storage condiviso a cui i server accedevano tramite protocolli come iSCSI o Fibre Channel. Questo approccio consentiva e consente tutt’ora la gestione di carichi di lavoro su più host, assicurando ridondanza e alta disponibilità tramite evoluti meccanismi di failover e resilienza.
Con l’introduzione delle soluzioni iperconvergenti, come Azure Stack HCI, la soluzione di Microsoft per implementare un’infrastruttura hyper-converged, il paradigma di gestione e dell’architettura cambia radicalmente: lo storage, la rete e il calcolo vengono integrati in un’unica piattaforma software-defined, eliminando la necessità di molte componenti hardware dedicate.
Questo consente una maggiore semplicità nella gestione, una riduzione dei costi associati all’hardware, allo spazio rack e al raffreddamento, e una maggiore flessibilità nel deployment.
Windows Server 2025: il sistema operativo per tutte le esigenze
Windows Server 2025 rappresenta l’evoluzione più recente del collaudato sistema operativo server di Microsoft. Questa nuova versione è progettata per essere una piattaforma versatile e general-purpose, pensata per soddisfare le esigenze di aziende di qualsiasi dimensione. Windows Server 2025 continua a supportare una vasta gamma di carichi di lavoro, dai tradizionali servizi di Active Directory e SQL Server, fino a scenari di virtualizzazione avanzata con Hyper-V.
Tra le principali novità e caratteristiche di Windows Server 2025, troviamo:
- Miglioramenti nella virtualizzazione: Hyper-V è stato ulteriormente potenziato per supportare funzionalità avanzate come la partizione della GPU e l’ottimizzazione delle performance delle macchine virtuali (VM). Questo lo rende ideale per le aziende che hanno una forte dipendenza dalla virtualizzazione e necessitano di gestire workload ad alta intensità.
- Storage Spaces Direct (S2D): questa funzionalità consente di creare cluster di storage distribuito, trasformando i dischi locali in pool di storage condivisi e ad alta disponibilità, con un forte focus sulle performance e la resilienza.
- Supporto per il cloud ibrido: anche se progettato principalmente per ambienti on-premises, Windows Server 2025 offre una forte integrazione con Azure Arc, permettendo la gestione ibrida e centralizzata di risorse sia locali sia in cloud. Questa funzionalità apre le porte a nuovi scenari, in cui la gestione delle risorse on-premises può avvenire direttamente dal portale Azure.
- Licensing flessibile: Windows Server continua ad offrire modelli di licenza adattabili alle esigenze delle aziende, infatti Microsoft sta pianificando di vendere Windows Server 2025 non solo attraverso la tradizionale licenza perpetua, ma anche tramite un’opzione di abbonamento pay-as-you-go.
Scalabilità e performance con Windows Server 2025
Uno degli aspetti distintivi di Windows Server 2025 è l’attenzione alla scalabilità. Con il supporto fino a 240 terabyte di memoria e 248 processori virtuali per macchina virtuale, questa piattaforma è progettata per gestire workload estremamente intensivi, come ad esempio nell’ambito intelligenza artificiale e nell’elaborazione di big data. Inoltre, l’ottimizzazione per lo storage NVMe garantisce un miglioramento delle prestazioni fino al 70% rispetto alle versioni precedenti, posizionando Windows Server 2025 come una scelta eccellente per aziende che necessitano di storage ad alta velocità.
Un’altra novità rilevante è il supporto per il clustering senza Active Directory (AD-less clustering), pensato per scenari edge, dove la gestione tradizionale basata su AD potrebbe non essere praticabile. Questo è particolarmente utile per aziende che operano in ambienti decentralizzati, come siti industriali remoti o filiali.
Per maggiori informazioni sulle novità introdotte in Windows Server 2025 è possibile consultare questo articolo: Windows Server 2025: l’arrivo di una nuova era di innovazione e sicurezza per i sistemi server – Cloud Community
Azure Stack HCI: la piattaforma di virtualizzazione hyper-converged
A differenza di Windows Server, Azure Stack HCI non è un sistema operativo general-purpose. Si tratta di una piattaforma specificamente progettata per ambienti di virtualizzazione e containerizzazione. Azure Stack HCI combina calcolo, rete e storage in una soluzione software-defined, e offre una gestione semplificata dei carichi di lavoro on-premises con una forte integrazione con il cloud Azure. È una soluzione ideale per le organizzazioni che cercano un’infrastruttura HCI scalabile e gestibile tramite il portale Azure.
Le caratteristiche principali di Azure Stack HCI includono:
- Focus sulla virtualizzazione: Azure Stack HCI è ottimizzato per eseguire macchine virtuali e container, senza offrire ruoli server tradizionali come Active Directory o file server. Questo lo rende una soluzione focalizzata su carichi di lavoro specifici, come la gestione di ambienti di virtualizzazione e containerizzazione tramite Hyper-V e Kubernetes.
- Integrazione cloud avanzata: Azure Stack HCI si integra perfettamente con i servizi Azure, consentendo la gestione di risorse sia on-premises sia in cloud attraverso un’unica interfaccia. Questa capacità ibrida semplifica attività come il provisioning, il monitoraggio e la governance delle risorse in ambienti geograficamente distribuiti.
- Sicurezza: Azure Stack HCI implementa più di 100 best practice di sicurezza predefinite.
- Costi e licenze: Azure Stack HCI adotta un modello di licenza basato su subscription, che garantisce aggiornamenti costanti e patch di sicurezza. Sebbene questo approccio renda i costi più prevedibili, potrebbe risultare meno vantaggioso per aziende con configurazioni più piccole rispetto al modello di licenza tradizionale di Windows Server.
Quando scegliere Windows Server 2025?
Windows Server 2025 rappresenta una scelta versatile e affidabile per una vasta gamma di scenari IT, grazie alla sua natura di sistema operativo general-purpose. Tuttavia, per determinare se questa piattaforma è adatta a una specifica organizzazione, è importante valutare requisiti tecnici, economici e operativi. Le situazioni in cui Windows Server 2025 potrebbe essere la soluzione ideale, considerando i contesti in cui la sua flessibilità, il supporto per ambienti on-premises e la compatibilità hardware giocano un ruolo cruciale, sono:
- Workload con focus on-premises: se l’organizzazione ha la necessità di mantenere la maggior parte dei carichi di lavoro on-premises prevedendo una minima integrazione con il cloud, Windows Server 2025 rappresenta la scelta migliore.
- Budget ridotto: se l’azienda non è pronta a investire in soluzioni basate su subscription, il modello di licenza tradizionale di Windows Server potrebbe risultare più conveniente.
- Compatibilità hardware: se si desidera riutilizzare l’hardware già esistente, Windows Server offre una maggiore flessibilità in termini di compatibilità.
Quando scegliere Azure Stack HCI?
Azure Stack HCI si distingue per la sua forte integrazione con il cloud e la capacità di fornire una moderna infrastruttura hyper-converged. Nonostante non sia un sistema operativo general-purpose, la sua architettura lo rende particolarmente adatto a specifiche necessità legate alla virtualizzazione e alla gestione dei carichi di lavoro containerizzati. Le circostanze in cui Azure Stack HCI emerge come la scelta ottimale, con un focus su ambienti cloud ibridi, resilienza e modernizzazione delle infrastrutture aziendali, sono:
- Ambienti cloud ibridi: se l’azienda ha già adottato una strategia cloud ibrida, Azure Stack HCI offre una gestione integrata con il portale Azure, semplificando il controllo di risorse in ambienti distribuiti.
- Resilienza e disaster recovery: grazie al supporto per cluster estesi su più sedi geografiche, Azure Stack HCI fornisce una maggiore resilienza e opzioni di disaster recovery avanzate.
- Modernizzazione dell’infrastruttura: se si sta cercando di modernizzare l’infrastruttura, adottando tecnologie iperconvergenti e una stretta integrazione con il cloud, Azure Stack HCI è la soluzione perfetta per supportare la transizione.
Conclusioni
Windows Server 2025 ed Azure Stack HCI sono piattaforme robuste e potenti, ma progettate per esigenze diverse. Windows Server 2025 è perfetto per organizzazioni che necessitano di una piattaforma general-purpose con una forte presenza on-premises e alcune funzionalità di cloud ibrido. Azure Stack HCI, invece, è la scelta ideale per aziende che vogliono abbracciare completamente il cloud ibrido, con una gestione semplificata e una forte integrazione con Azure.
La scelta tra le due dipenderà dai requisiti specifici dell’organizzazione, dal budget e dagli obiettivi a lungo termine. Non si tratta di decidere quale sia la “migliore” piattaforma di virtualizzazione, ma quale risponda meglio alle esigenze operative e strategiche dell’azienda.